🚌 Come arrivare? Con i mezzi pubblici: da Piazza Garibaldi prendere la Linea 1 in direzione Piscinola e scendere a Dante oppure a Duomo
📌 Quando? Tutti i giorni (tranne il martedì): 9.00 – 19.00
💵 Quanto costa? Visionare questa pagina
📧 Per prenotazioni: Consiglio vivamente di prenotare online perché c’è sempre folla fuori: cliccami
IL VII PRINCIPE DI SANSEVERO SECONDO ME ERA UN FIGO
E’ per tale motivo che nella Cappella Sansevero, come mai in altro monumento, si avverte la presenza di una committenza che, a tratti sovrastando ogni singola presenza artistica, autorevolmente si impone infondendo energia, coerenza, suggestione, respiro europeo all’intero complesso.
Così viene descritto Raimondo nella piccola guida che è possibile acquistare all’interno della Cappella, figo eh?
Io però me lo sono immaginata come questo smanettone pazzo che sta a fare esperimenti con tutto ciò che gli capita a tiro, con roba pirotecnica, alchemica, s’è messo ad inventare dei colori oloidrici con cui troviamo dipinta la volta della Cappella e che dopo 250 anni sono ancora super vivi, super carichi, come se non fossero mai stati toccati dallo scorrere del tempo:
NON CAPISCO NIENTE DI ARTE MA LA CAPPELLA DI SANSEVERO SMUOVE ANCHE L’ANIMO DI UNA ZOTICA
Alla Cappella di Sansevero ci ero andata a vedere specificatamente le macchine anatomiche; prima di dilungarmici, vorrei però spendere due parole sulla maestosità della Cappella Sansevero in generale: trovo superfluo aggiungermi alla folla di bloggers e visitatori che ha parlato minuziosamente di ogni singola opera e di ogni singolo dettaglio della Cappella, il mio unico consiglio è di visitarla, tanto nessuna foto e nessun paragrafo ben scritto renderà giustizia a quanto potente è davvero.
Non sono un’amante dell’arte e faccio fatica a sentirmi emotivamente coinvolta in opere o rappresentazioni, ma la Cappella di Sansevero è un’esperienza travolgente: entri e ti cade addosso una quantità di stupefacenza che è difficile, se non impossibile, rimanere impassibili.
TORNANDO AI NOSTRI MACABRI INTERESSI
Scendendo qualche gradino, entriamo nella cavea della Cappella Sansevero, e qui troviamo i nostri protagonisti, belli in mostra in due teche di vetro: le macchine anatomiche di un uomo e di una donna.
Il principe De Sangro, appassionato anche di medicina (come se non fosse già abbastanza edotto su 28474739 cose), acquistò la macchina anatomica maschile dal medico Giuseppe Salerno, a cui venne poi commissionata anche la macchina anatomica femminile.
Questi due macabri gioiellini sono realizzati con una tale minuzia (basti pensare a tutto l’apparato circolatorio che è estremamente fedele all’originale) da alimentare una certa leggenda nera, secondo cui il Principe de Sangro avesse iniettato uno strano liquido nei corpi di due suoi servi, al fine di “cristallizzare” il loro apparato circolatorio.
A seguito di verifiche, la leggenda è stata smentita, il sistema circolatorio è stato realizzato con cera d’api e coloranti, le ossa, tuttavia, sono reali.
Inizialmente, in aggiunta alle due macchine anatomiche, era presente anche una terza macchina anatomica, sistemata ai piedi dello scheletro della donna e successivamente trafugata: un feto, con tanto di placenta aperta legata tramite cordone ombelicale.
ANDAI PER L’ORRIDO MA RITORNERO’ PER LA BELLEZZA
Ebbene amici, sebbene inizialmente fossi smossa dal desiderio di vedere il lato marcio e inquietante di questo posto, alla fine sono rimasta certo sì contenta del lato lugubre, ma anche molto entusiasta della parte bella, per cui insomma 10/10, assolutamente worth it