“Ciao Brent che dici vieni al ballo di fine anno con me?” “Certo Lola” *directed by robert b. weilde meme*
intro
NON e ripeto NON guardate il trailer del film “The Loved Ones”. Lo so, lo so, è difficile convincervi e trattenervi dalla curiosità di capire almeno un briciolo di quello che si andrà a guardare, ma fidatevi.
Il trailer mostra molto del film, veramente troppo per i miei gusti, ed infatti, subito dopo aver terminato quella manciata di minuti di trailer, mi sono sentita come se il film, tutto sommato, l’avessi visto.
Desisto dalla mia pigrizia e mi sforzo di andare oltre, di vederlo comunque, anche se sentivo che sarebbe stato difficile stupirmi…
The Loved Ones – Trama
Il film si apre con tutti i cliché tipici di una teen comedy americana: scuole con gli armadietti, balli di fine anno, la figa, la sfigata, il tormentato, il ciccione fattone, la darkettona. Insomma, l’ambientazione è abbastanza classy.
The Loved Ones è stato fantastico. Magnifico. Un trip di colori e scene veramente belle e orrende. Il trailer mostra una buona parte delle situazioni orribili che il nostro metallaro affronterà, ma il film addirttura non delude e ne mostra di nuove, di peggiori, con una inaspettata botola curiosissima (mi ha ricordato molto The Descent – quando e se lo vedrete, capirete).
Come faccio a raccontare una trama senza fare spoiler? Madonna. Comunque, the loved ones è figo, weirdissimo il rapporto padre-figlia, non manca tortura, orrore, personaggi disturbati, c’è la sottotrama comedy tra il ciccione/darkettona che stranamente funziona e c’è anche qualche mossa un po’ scemotta e cliché che avrei evitato, ma il film funziona bene e soprattutto intrattiene. 1h30 di tortura (fisica ma anche psicologica) che non danno spazio alla noia.
(di seguito pic in allegata che mostra i nostri allegri protagonisti godersi un gioioso momento in famiglia)
IL POLPO PENSA
The Loved Ones mi ha lasciata piacevolmente sorpresa: mi ha intrattenuta a dovere. E’ stato divertente vedere una sorta di High School Musical rovesciato e macchiato di sangue.
La nostra reginetta del ballo è una pazza schizzata, il nostro “re” del ballo non è il palestrato di turno ma un metallaro tendente all’emo con un trauma alle spalle e la figa, stranamente, non è la classica bionda stupida.
+1 per la struttura della trama, un cerchio perfetto che va a chiudere tutto verso un finale non troppo inaspettato.
che fo, lo vedo?
Colgo l’occasione per anticiparvi la mia passione per il dialetto toscano, anche se non mi compete. Digressione personale a parte: ho cercato di tener il becco chiuso sulle parti salienti e più interessanti del film, ma mi rendo conto che è difficile spronarvi soltanto così, dunque, miei cari, vi chiedo un salto dogmatico verso la mia fede: vedetevelo, che ne vale la pena!